Cosa contiene lo sperma

Abbiamo in precedenza visto come addolcire lo sperma con i cibi giusti, mentre oggi parleremo di cosa contiene. Lo sperma del maschio è una sostanza fondamentale per consentire la riproduzione della specie. E’ questo fluido infatti che feconda l’uovo della femmina per creare l’embrione fecondato, il quale diventa poi feto. Ma cosa contiene lo sperma? Da cosa è composto e perché?

I componenti dello sperma assicurano che questo sopravviva al viaggio dal momento in cui parte dai testicoli e arriva poi all’interno degli organi riproduttivi e che possieda il DNA necessario per poter fecondare l’uovo della femmina.

Cos’è lo sperma

Lo sperma o liquido seminale è il fluido che viene eiaculato dal pene al momento dell’orgasmo1. E’ composto da cellule spermatiche e fluidi di vario genere. Sono gli spermatozoi presenti al suo interno che consentono la riproduzione.

Gli spermatozoi infatti sono cellule sessuali e vengono prodotte nei testicoli, i quali a loro volta sono chiamati anche gonadi. Comprendere questi termini è necessario per poter entrare adesso nel vivo della questione e capire bene qual è la composizione dello sperma.

Cosa contiene lo sperma

Nonostante i termini sperma e liquido seminale vengono spesso utilizzati come sinonimi, si tratta in verità di due cose differenti.

Lo sperma infatti è composto per circa il 70-80% dal liquido seminale, sostanza che viene prodotta dalle vescicole seminali, due ghiandole posizionate vicino alla vescica2. All’interno di questo fluido sono presenti:

  • Proteine
  • Acido ascorbico
  • Aminoacidi
  • Potassio
  • Fosforo
  • Fruttosio

Il fruttosio è tra i componenti più importanti perché è lo zucchero che fornisce agli spermatozoi l’energia necessaria per raggiungere l’ovulo della donna.

Nel liquido seminale però ci sono anche degli ormoni noti come prostaglandine. Permettono agli spermatozoi di sopravvivere nel tratto riproduttivo femminile, il quale altrimenti li percepirebbe come invasori estranei attaccandoli.

Per il resto vi è una percentuale che va dal 2 al 5% di spermatozoi e tutto il resto non sono altro che vari fluidi che provengono dalle varie ghiandole.

Le cellule spermatiche

Considera che a ogni eiaculazione puoi produrre dai 2 ai 5 millilitri di sperma. Ogni millilitro contiene tra i 40 e i 60 milioni di cellule spermatiche, cioè circa il 2-5% dello sperma. Cioè con ogni eiaculazione un uomo può, almeno a livello indicativo, produrre circa 300 milioni di spermatozoi.

Gli spermatozoi presenti nello sperma assomigliano a piccoli girini. Sono infatti composti da una testa che contiene il DNA aploide, necessario per fecondare l’uovo, la coda a flagelli che permette di arrivare a destinazione e il pezzo centrale che collega la testa alla coda. Qui sono contenuti i mitocondri necessari per ottenere l’energia necessaria a raggiungere l’uovo.

Contenuto dello sperma

Cosa contiene lo sperma, i fluidi provenienti da altre ghiandole

Lo sperma è composto da circa il 25 – 30% dal fluido prodotto dalla ghiandola prostatica. Al suo interno contiene diversi componenti come per esempio l’acido citrico, il fosfato acido, il calcio, il potassio, il magnesio, lo zinco, il sodio e gli enzimi3.

Lo zinco per esempio serve a mantenere stabile il DNA che si trova nello sperma fino a quando non raggiunge l’uovo.

Il potassio e il magnesio invece permettono il movimento della coda dello spermatozoo, il quale lo spinge verso il tratto riproduttivo fino a quando raggiunge l’uovo.

Una piccola percentuale di fluido viene prodotta invece dalle ghiandole bulbouretrali e quelle uretrali. Parliamo di un massimo dell’1%. Il fluido fuoriesce dal pene al momento dell’eccitazione e si aggiunge al liquido dello sperma.

Il liquido serve a portar fuori dall’uretra qualsiasi urina ancora presente. Questo permette allo sperma di fluire più liberamente e far in modo che il pH sia quello giusto. I livelli di nutrienti nello sperma invece possono essere influenzati dall’urina residua.

Il fluido prodotto da queste ghiandole contribuisce a sua volta a neutralizzare l’ambiente leggermente acido del tratto riproduttivo femminile, così da garantire la vita dello sperma. Infine è un fluido lubrificante che permette allo sperma di nuotare e arrivare a destinazione.

Composizione dello sperma, come migliorarla

Ora che abbiamo visto cosa contiene lo sperma scopriamo invece se è possibile migliorare la sua composizione.

Ci sono cose da fare e altre da non fare per migliorare la fertilità e aumentare il numero degli spermatozoi. Alla base vi è comunque la presa di consapevolezza che devono essere adottate delle sane abitudini.

Cerca di consumare cibi ricchi di vitamina C oppure gli integratori in modo tale da aumentare i tassi di fertilità e migliorare anche la motilità dello sperma. Compresse e capsule ti permettono di fare scorta di vitamina C, ma anche alimenti quali broccoli, fragole, patate, cavoletti di bruxelles etc.

Riduci i livelli di stress. Ti è mai capitato di essere così stressato da non aver voglia nemmeno di far sesso? Ecco, non è solo una questione di un calo del desiderio ma sembra anche che possa compromettere la fertilità maschile. Trova il modo di rilassarti perciò, dalla meditazione allo yoga, l’attività fisica o attività che ti piace svolgere.

L’esercizio fisico in generale ti aiuta a migliorare i livelli di testosterone e la qualità dello sperma. Non devi esagerare, basta un po’ di sana attività fisica giornaliera.

Sono Gregorio Di Marco, creatore del sito uomoalpha.it! Tra i miei articoli, troverai diversi consigli, recensioni su integratori, esercizi da fare a casa, pratiche ed esperienze personali! Spero che la mia esperienza possa aiutarti a capire cosa può funzionare nel tuo caso!

Bibliografia

  1. Malo, Aurelio F., et al. “Sperm design and sperm function.” Biology letters 2.2 (2006): 246-249.
  2. Menkveld, Roelof, Cas AG Holleboom, and Johann PT Rhemrev. “Measurement and significance of sperm morphology.” Asian journal of andrology 13.1 (2011): 59.
  3. Guzick, David S., et al. “Sperm morphology, motility, and concentration in fertile and infertile men.” New England Journal of Medicine 345.19 (2001): 1388-1393.

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